IL BEALE DI BOREGAL - 02/09/2020 NE - KaMbRiAn

Kambrian era rimasto per tutto il tempo in disparte, con le braccia conserte, immobile come se fosse fatto di pietra. Non aveva particolare interesse nelle perdite di tempo di Bhor (perchè era così che le considerava), al contempo però era pronto ad agire. La cosa traspariva, e sarebbe stata molto chiara a chiunque avesse un poco di spirito di osservazione, dagli occhi del glave. Gli occhi guizzavano da una parte all'altra come saette. Teneva d'occhio la gente da cui sentiva provenire qualche parola, teneva sotto controllo il millepiedi dei due nuovi arrivati, i due nuovi arrivati e Bohr.

Anche la posizione che aveva scelto non era per nulla casuale. Si trovava in un punto che gli avrebbe permesso d'intevenire sia in caso di guai nella zona della gente sia in quella di Bohr; eppure, da tutto quello che stava succedendo, sembrava essersi tirato fuori con quella sua posizione da stoccafisso.

Alle parole di Koli gli occhi di Kambrian guizzarono in direzione della Jack che però non lo stava guardando e per giunta gli stava già dando le spalle spostandosi poco più lontano.

Sorrise.


Estrasse dai due foderi le sue armi, Lungartiglio e Graffio, fece un bel respiro e poi iniziò una sorta di esercizio al limite tra uno scontro simulato ed una danza.  Si esibì in salti e piroette avvicinandosi sempre di più, un passo alla volta, verso la gente che ancora rimaneva. Erano pratiche di allenamento che gli erano state insegnate molti anni prima. Tali insegnamenti simulavano il combattimento pensandolo come una danza di guerra che consiste semplicemente nell'entrare un passo alla volta nei cerchi della vita del proprio avversario. Dapprina i cerchi erano quelli più esterni e quindi ci si poteva permettere movimenti ampi ed avvolgenti, ma questi, man mano che i cerchi si facevano più prossimi all'avversario, dovevano diventare sempre più rapidi, diretti e puntuali.

Quando fu davvero a pochi passi da quei pellegrini pronunciò solo poche parole, come suo solito  d'altronde.

"Spostatevi se non volete farvi male!".

Dopo aver pronunciato quelle parole roteò su se stesso senza avanzare per un paio di volte, esibendosi sul posto in estensione con il braccio che sembrava essere un tutt'uno con arma e poi con l'altra; il tutto era fatto per concedere il tempo a quelle persone di allontanarsi; poi quandò reputò che il tempo concesso fosse sufficiente, balzò verso di loro fendendo l'aria davanti a sè, concludendo così la sua esibizione.

Memore degli insegnamenti ricevuti, terminò ringraziando le due armi e le ripose con cura nei rispettivi foderi.

- Ed ora andiamo a sentire in che guaio andremo a cacciarci ora - pensò tra sè e sè, mentre raggiungeva i compagni ed i due ragazzi.

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