IL BEALE DI BOREGAL - 02/09/2020 NE - KaMbRiAn

Kambrian si addormentò quasi subito, in fondo era abituato a dormire all'aria aperta e non lo disturbavano i rumori notturni, ci aveva fatto il callo, era talmente abituato che poteva dormire serenamente, tanto sapeva, perchè si era allenato e lo aveva allenato, che il suo sesto senso lo avrebbe avvisato in caso di un reale pericolo. Succedeva sempre così. Successe così quella volta che quella bestiaccia tentò d'infilarsi nel suo giaciglio o quella volta che si erano accampati troppo vicini ad villaggio la cui popolazione aveva la particolare abitudine di uscire la notte a caccia e non si faceva troppi problemi a mangiare la carne umana. 

Si risvegliò la mattina di buon ora. Aveva sentito Bohr muoversi e quello era diventato per lui il segnale. Si alzò e si sedette a gambe incrociate sulla frugale coperta che era il suo giaciglio. Si guardò intorno e vide che era tutto tranquillo. Prese allora le sue armi in mano, una per una.

La prima fù Lungartiglio, lo stocco. L'arma venne sollevata con entrambe le mani e portata prima alla fronte e poi al petto. Ne osservò il filo della lama e la ripose a terra con cura, non prima però di averle rivolto alcune parole in un veloce sussurro, una sorta di preghiera rituale.

La seconda fù Graffio, il pugnale, per il quale il rituale fù il medesimo. Poi toccò a Corvotempesta, la pesante balestra ed infine Longamano, la frusta. 

Quando ogni arma trovò posto indosso a Kambrian questi si alzò in piedi ed iniziò il solito allenamento fatto di eservizi fisici e di coordinazione.

Era concentrato in un esercizio di forza ed equilibrio quando sentì il trambusto che scosse, letteralmente, l'accampamento. Avrebbe voluto fregarsene della cosa, avrebbe voluto poter continuare con i suoi esercizi mattutini ed invece osservò i compagni di viaggio Bohr e Koli. 

Bohr era agitato come non mai e bastò uno scambio di sguardi con la giovane Glaive per intendersi. Avrebbe seguito Bohr e quel suo seskii da vicino per evitare che si cacciassero in qualche guaio, mentre lei avrebbe tenuto sotto controllo la situazione da più lontano.

In un attimo fu pronto, prima ancora che Bohr finisse con quel suo arraffare oggetti per metterli nel suo sacco. Affiancò Bohr nella discesa verso il punto dove la gente si stava radunando insieme ai due arrivati. La cosa che colpì subito Kambrian furono le ferite dell'uomo. Non gliene fregava nulla dell'animale che stavano cavalcando e di come facevano a cavalcarlo, quelle ferite potevano voler dire che qualcuno sarebbe arrivato a finire il lavoro, oppure che questi due portavano guai. In ogni caso sarebbe stato meglio fare attenzione, cosa che ovviamente Bohr non fece.

Kambrian era pronto ad intervenire al minimo segnale di pericolo.

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